Il termine “Palermo” deriva da “Panormus” tutto porto. Conquistati praticamente da tutti (ahah), siamo culla di molte culture. Palermo, centro storico, presenta 7 porte della città, farò riferimento ad alcune di queste durante il tour.
Zona Centro (suggerisco a piedi e vi è molto da camminare). Si può fare in un giorno intero o suddividerlo in due giorni, valutate voi se farlo interamente
La prima cosa da vedere a Palermo nei vostri 3 giorni non può che essere lei. Questa chiesa imponente è il risultato di più mani che si sono succedute nel corso dei secoli: i Bizantini, gli Arabi e i Normanni. Magnifici il portale d’ingresso e l’abside e le terrazze (occhio agli orari, l’ultima salita è alle h13:30). Dentro la Cattedrale si trovano anche le tombe reali di Federico II di Svevia, della moglie Costanza d’Aragona, di Enrico VI, Ruggero II e Costanza d’Altavilla (si possono vedere con lo stesso biglietto della salita sui tetti).
Costruito inizialmente come una fortezza (IX sec), questo grande palazzo fu poi abbellito e ingrandito dai Normanni (di cui resta la Cappella Palatina e le torri). Attraversò poi vari periodi di abbandono prima di essere restaurato dai viceré spagnoli (XVI sec) ma soprattutto dai Borbone (XIX) che ne fecero la loro residenza reale. Oggi il Palazzo è sede dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS). Da non perdere all’interno c’è soprattutto lei, la Cappella Palatina, un capolavoro in cui si fondono elementi bizantini, islamici e romani, che fu edificata da Federico II nel 1143. I mosaici in oro lasciano davvero senza fiato. Visitate anche gli Antichi Appartamenti Reali (chiusi dal martedì al giovedì) con i mosaici pazzeschi della Sala di Ruggero (che ricordano la Cappella Palatina). Belli anche i giardini con dei ficus enormi e un bel bar dove rilassarsi tra le piante ( biglietto cumulativo Palazzo+ Appartamenti Reali+Giardini). Se invece foste interessati ad una visita guidata potete guardare qui.
In una via quasi nascosta a due passi da Palazzo dei Normanni c’è quest’oasi di pace che proprio non ti aspetti. L’abbazia di S.Giovanni degli Eremiti sorge sui resti di un’antica moschea eretta da Ruggero II. Le forme sono semplici e le 5 cupole rosate ricordano quelle di altre chiese dello stesso periodo (come S. Cataldo). Molto bello è anche il chiostro immerso nel giardino pieno di palme, agavi, bouganville e fichi d’India. Un posto magico. Per avere una vista magnifica sul chiostro e su Palazzo dei Normanni potete anche salire sul campanile della vicina chiesa di San Giuseppe Cafasso (week-end h10-17). Per S. Giovanni degli Eremiti c’è un biglietto combinato valido anche per Palazzo Abatellis , dura 3 giorni, e vi farà risparmiare qualcosa.
Alle spalle dei Quattro Canti (la piazza sull’intersezione tra Via Maqueda e Via Vittorio Emanuele, con 4 bellissimi palazzi barocchi) si trova una delle la piazza più bella di Palermo e tra le più belle d’Italia. Piazza Pretoria è occupata quasi completamente da un’enorme fontana rinascimentale fatta di gradinate, balaustre e giochi d’acqua. Intorno ci sono il monastero e la Chiesa di S.Caterina, Palazzo Pretorio (sede del Comune di Palermo) e la chiesa di San Giuseppe dei Teatini.
Questa chiesa è stata per me il primo impatto con il barocco palermitano e forse ancora mi devo riprendere. Come è poi successo molte altre volte durante i miei giorni palermitani, sono entrata in un luogo all’apparenza anonimo per rimanere basita dalla bellezza e dalla ricchezza degli interni. Questi ultimi sono di marmo bianco lavorato secondo la migliore tradizione barocca, sono carichi da morire ma bellissimi. Salite anche sul tetto da cui si gode una vista magnifica su Piazza Pretoria e sul chiostro del monastero (che è stato abitato dalle monache di clausura fino ai primi anni 2000). All’interno del monastero c’è poi anche la cooperativa I segreti del Chiostro dove fanno ottimi dolci da mangiare lì o da portare via (ingresso alla Chiesa+tetti circa 7€).
Queste due chiese si trovano davanti al monastero e alla Chiesa di S.Caterina, nella stessa piazza. Come per quest’ultima, anche quando si entra nella Martorana si rimane estasiati dai mosaici bizantini realizzati, probabilmente, dagli stessi artisti che fecero la Cappella Palatina. Oltre a questi sono bellissimi anche gli affreschi barocchi e i pavimenti in marmo policromo (quasi tutte le chiese di Palermo hanno dei pavimenti meravigliosi). Usciti dalla Martorana, con pochi passi entrerete a San Cataldo, una chiesa di epoca normanna molto spoglia ma davvero suggestiva (costo d’ingresso per la Martorana e per San Cataldo è di 1€ e 1,5€ rispettivamente- biglietto scontato acquistandone altri per altre chiese/oratori).
Sul lato opposto di Via Maqueda c’è il quartiere di Ballarò, molto diverso dalla zona elegante che circonda Piazza Pretoria. Questa zona della città è densamente abitata e qui si trovano il quartiere musulmano e quello ebraico. È un quartiere multietnico e ve ne accorgerete sin da subito. Il famoso mercato di Ballarò è il più antico mercato storico di Palermo e si estende da Piazza Casa Professa a Corso Tukory. Tutta la zona intorno al mercato è molto bella da vedere, a tratti è molto decadente e piena di street art. In questo contesto, stridono ancora di gli interni della Chiesa del Gesù (o complesso di Casa Professa, insieme al collegio omonimo) interamente ricoperti di stucchi e pietre semi-preziose. Da vedere anche l’Oratorio del Sabato (al 1° piano), tutto decorato dal Serpotta (un scultore e stuccatore palermitano che abbellì tantissimi palazzi e tantissime chiese).
La Kalsa è uno dei quartieri che è cambiato di più negli ultimi anni, passando dall’essere un quartiere popolare (e povero) in cui non si poteva quasi entrare, al quartiere dove si trovano i musei più prestigiosi di Palermo e i palazzi più belli della città (oggi riportati all’antico splendore). La zona fu quasi rasa al suolo durante la II Guerra Mondiale, ma è stata poi lentamente ricostruita. Per vedere tutti i luoghi di cui parlo qui sotto impiegherete quasi 1 giorno intero.
Questo palazzo gotico-catalano è sede della Galleria Regionale della Sicilia, e ospita sculture e dipinti dall’epoca medievale fino al XVII. I pezzi più famosi sono il Trionfo della Morte (che risale al XV sec) e l’Annunziata di Antonello da Messina (potete comprare il biglietto combinato con S.Giovanni degli Eremiti che dura 3 giorni ).
Palazzo Butera è il secondo palazzo più grande di Palermo dopo Palazzo dei Normanni ed è semplicemente spettacolare. Sarei rimasta lì per sempre, pure barricata dentro. Dopo anni di semi abbandono, il palazzo è stato acquistato dai Valsecchi (una coppia di collezionisti d’arte di Milano) nel 2016 e da allora è iniziato il restauro. Oggi è possibile visitare i saloni al primo piano, gli spazi espositivi al piano terra, i sottotetti e la torre panoramica. Quando i lavori saranno finiti ospiterà un centro per le arti e la cultura e la collezione privata dei Valsecchi. Il palazzo si affaccia sul lungomare e ha delle magnifiche terrazze che si aprono sulle Mura delle Cattive (dove c’è anche il locale “Le Cattive” a cui si accede da Palazzo Butera).
L’Oratorio dei Bianchi si trova accanto alle case popolari della Kalsa, ed è circondato dalla street art. Quasi non ci si fa caso (anche se il contrasto con i palazzi circostanti è decisamente evidente). Fu fondato nel 1542 dalla Compagnia dei Cavalieri Banchi, uomini religiosi e laici che si dedicavano a salvare le anime dei condannati a morte. Si sale da un maestoso scalone di marmo di carrara per arrivare all’oratorio, magnificamente abbellito dal Serpotta, e poi al Salone Fumagalli. Ingresso gratuito.
La grande piazza della Magione è tra le piazze principali della Kalsa. Circondata da palazzi e chiese abbandonate da tempo, piano piano è stata ristrutturata e vi hanno aperto diversi bar e localini molto frequentati. Dalla piazza si accede anche a S. Maria dello Spasimo, una delle chiese più suggestive di Palermo. Questa chiesa è l’unico esempio di gotico nordico in Sicilia. Venne fatta costruire nel 1506 e il dipinto per il suo altare venne commissionato addirittura a Raffaello (ma oggi si trova al Museo del Prado, a Madrid). Prima ancora che fosse finita la chiesa venne adibita a fortezza, poi teatro, lazzaretto, ospizio per i poveri e infine ospedale (fino al 1986). Oggi è un magnifico spazio a cielo aperto (la copertura della navata centrale crollò nel XVIII sec) in cui vengono organizzati concerti e mostre (l’ingresso è gratuito). Non lontano da lì c’è anche Palazzo Ajutamicristo ma è possibile visitare solo il cortile al momento.
Tra le cose da vedere a Palermo in 3 giorni dovrete includere almeno alcuni dei suoi palazzi nobiliari. Palazzo Mirto è un palazzo lussuosissimo lasciato alla città dai principi Lanza Filangeri. Una scala di marmo rosso porta al piano nobile che conserva ancora tutti gli arredi originali che sono di immenso valore. Da notare il salottino cinese dove il principe fumava l’oppio (con pavimento e pareti in cuoio spagnolo), il lussuoso Salotto Pompadour con le pareti rivestite di seta, il Salone del Baldacchino e le antiche scuderie con portantine e carrozze d’epoca. Il biglietto costa 6€ e c’è la visita guidata inclusa al piano nobile.
Se amate gli orti botanici come la sottoscritta quello di Palermo non ve lo potete perdere. Fondato nel lontano 1789 è una vera oasi di pace nel caos cittadino ed è pieno di piante orientali ed esotiche molto rare che si sono adattate perfettamente al clima di Palermo. Bellissime anche la serre (soprattutto la serra Maria Carolina) e la vasca con le ninfee e i bambù. È tenuto davvero bene (biglietto d’ingresso circa 6€).
Situato vicino all’antico porto, era in questo quartiere che si riunivano i mercanti che si scambiavano le merci provenienti dalle altre città marinare (Pisa, Amalfi, Genova, ecc). Oggi l’anima commerciale della zone è ancora visibile nel famoso mercato della Vucciria ( il cui nome deriva dal francese boucherie) che si sviluppa intorno a Piazza Caracciolo. A differenza dei mercati di Ballarò e del Capo questo mercato ormai è rimasto più un luogo serale dove i giovani palermitani vengono a mangiare street food o a bere in uno dei tanti locali della zona (come la Taverna Azzurra per esempio).
A pochi passi dal mercato della Vucciria c’è poi Piazza S.Domenico con l’omonima chiesa, un’altra delle cose da vedere a Palermo se avete almeno 3 giorni a disposizione. La Chiesa di San Domenico rappresenta il Pantheon di Palermo, qui riposano infatti tutti i personaggi illustri: il Serpotta, Rosolino Pilo, Vincenza Florio e Giovanni Falcone. Alle spalle della chiesa ci sono due oratori che vale assolutamente la pena vedere: l’Oratorio di S.Domenico e quello di S.Cita, entrambi abbelliti dalle opere del Serpotta. Nell’Oratorio di S.Domenico c’è una bellissima Madonna del Rosario di Van Dyck. L’Oratorio di S.Cita è considerato il massimo capolavoro del Serpotta con un tripudio di cherubini (ingresso circa 5€ per vedere entrambi; il biglietto vi fa avere anche lo sconto per vedere la Martorana e S.Cataldo).
Il Teatro Massimo è uno dei più importanti teatri lirici europei ed è il 3° più grande d’Europa per dimensioni. La facciata è neoclassica mentre gli interni sono in stile Liberty; le gallerie sono ornate da lampade a forma di fiore, tutte diverse l’una dall’altra. Magnifica la Sala Pompeiana che funge da foyer e le terrazze da cui si gode una bella vista della città (ingresso con visita guidata di 30’ – la 1a visita è alle 9:50 poi ogni 40-50’- costo 10€ o 20€ con la terrazza ).
Dei 4 mercati storici della città il Mercato del Capo è quello rimasto più autentico. Il mercato inizia da Porta Carini e prosegue sulla via omonima e su via Beati Paoli. All’inizio di Via Carini non perdetevi la bellissima Chiesa barocca dell’Immacolata Concezione. Un’altro posto a cui da fuori non darete una lira, ma che si rivelerà tutt’altro una volta dentro.
Questo bizzarro ed affascinante edificio si trova attaccato al Parco della Favorita (l’antica riserva di caccia di Ferdinando II di Borbone, a circa 6 chilometri fuori dal centro). La palazzina è “cinese” solo al pian terreno, negli altri piani lo stile è più variegato con camere pompeiane, ottomane o in stile Luigi XVI. È un posto incredibile che definirei “alla Wes Anderson” (ingresso gratuito). Per raggiungere la Palazzina Cinese dal centro di Palermo c’è l’autobus N.645 che parte dallo Stadio.
Vicino alla Palazzina Cinese c’è il cancello per raggiungere Villa Niscemi, oggi sede dell’Ufficio Relazioni Pubbliche del Comune di Palermo. È consigliato andate di mattina e chiedete agli uscieri vi faranno entrare. Parliamo di un’altra villa pazzesca, e di quella in cui Tomasi di Lampedusa ambientò la casa di Tancredi nel Gattopardo. All’interno si susseguono sontuosi saloni con arredi originali, ma lo spettacolo vero sono le tue grandi terrazze che si aprono sul giardino con le piastrelle blue e bianche, un sogno (ingresso gratuito).
Il Palazzo della Zisa fa parte della Palermo arabo-normanna ed è stato dichiarato Patrimonio UNESCO nel 2015. Venne fatto costruire come luogo di riposo e di divertimento nel 1166 da re normanno ed è decorato in stile arabeggiante: ricorda (in piccolo) l’Alhambra di Granada. Al suo interno oggi si trova anche il Museo di Arte Islamica. Subito dietro ci sono poi i I Cantieri Culturali alla Zisa (ex Officine Ducrot), in un’ex area industriale di Palermo, che viene utilizzata come spazio espositivo per eventi teatrali, musicali, cinematografici e iniziative culturali di ogni genere. Al suo interno, tra gli altri, c’è anche il Centro Internazionale di fotografia, un tempo diretto dalla compianta Letizia Battaglia. Per raggiungere la Zisa dal centro di Palermo c’è l’autobus N.124 da Piazza Verdi.
Le Catacombe dei Cappuccini sono un luogo davvero particolare e, aggiungerei, decisamente macabro, ma che conserva un certo fascino. Si trova a ovest della città e potrete raggiungerlo camminando per circa 15-20′ da Palazzo dei Normanni. Sotto al convento dei cappuccini si trova un vasto cimitero sotterraneo formato da cunicoli scavati nel 1500 che si snodano per ospitare circa 8000 salme mummificate, vestite di tutto punto. Le salme sono divise per sesso e per ceto sociale (la mummificazione era molto costosa e ci voleva molto tempo per realizzarla) , con gli uomini solitamente appesi alle pareti e le donne sdraiate nelle nicchie. Alcune sono davvero incredibilmente conservate, e tra queste c’è la salma di una bambina di 2 anni che sembra proprio addormentata. Il costo del biglietto è di 5 euro a non si possono scattare foto all’interno. Nel cimitero che sta accanto all’ingresso c’è anche la tomba di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Mondello si trova 10 km a nord di Palermo ed è la più nota località di villeggiatura della zona: in estate tutta Palermo si riversa qui. La zona fu scoperta dalla upper class palermitana nei primi anni del 1900 che vi ha iniziato a costruire magnifiche ville in stile Art nouveau, non chè il grande stabilimento liberty che si trova al centro della spiaggia. Alla fine della spiaggia, passando dietro l’hotel La Torre si può fare una passeggiata per raggiungere il faro abbandonato Capo Gallo (una riserva naturale molto suggestiva). Proseguendo oltre si riesce ad arrivare anche al piccolo borgo di pescatori di Sferracavallo. Per raggiungere Modello dal centro di Palermo c’è l’autobus N.806 da Piazza Sturzo.
Un viaggio a Palermo non può prescindere dalla visita del Duomo e del Chiostro di Monreale. Questa cittadina che si trova pochi km fuori Palermo si è sviluppata nel XII secolo intorno all’abbazia benedettina, al palazzo reale e alla Cattedrale. Del palazzo e dell’abbazia non è rimasto nulla, mentre la Cattedrale e il suo chiostro si sono perfettamente conservati. Il complesso di Monreale rappresenta la quintessenza dell’arte arabo-normanna e bizantina. I mosaici del duomo sono qualcosa di semplicemente unico e perfetto. Bellissima anche la vista dalle terrazze del Duomo, così come il Chiostro, con più di 90 colonne decorate da mosaici e da capitelli romanici (ingresso Duomo gratuito e ingresso combinato per le terrazze+museo diocesano+tesoro+chiostro). Per raggiungere Monreale dal centro di Palermo c’è l’autobus AST dalla Stazione Centrale (molto consigliato. Ha diversi orari e costa 3€) o il N.389 da Piazza Indipendenza (chiedete tutti gli orari negli uffici Informazioni che trovate in giro per la città). Per visitare tutto calcolate circa 2h-2h30.
Praticamente da ogni punto di Palermo sarete in grado di vedere la sagoma del Monte Pellegrino, dove si trova il santuario della santa protettrice della città, ovvero S.Rosalia. Il santuario risale al XVII secolo e si trova nella grotta dove, secondo la leggenda, furono ritrovati i resti della Santa. Proseguendo oltre sulla strada si arriva ad un belvedere da cui si gode una bellissima vista sul mare. Sul Monte Pellegrino potrete arrivare solo con un mezzo privato o partecipando ad un’escursione.
Quando pianificate il viaggio, fate attenzione agli orari di apertura dei monumenti: